(articolo su Castelverrino per inaugurazione
Chiesa Madonna della Libera 6/10/03)
Domenica 6 ottobre non è stata una giornata qualunque a
Castelverrino, centro tra i più piccoli della regione.
L'inaugurazione della
rinata Chiesa della Madonna della Libera ha richiamato molti
paesani, anche residenti fuori da tempo.
Tra loro, Alfonso
Marinelli, che torna di rado da Roma ma è molto legato al
proprio paese natale. L'avvocato, don Alfonso per i compaesani,
quella domenica ha visto la realizzazione di un sogno coltivato
fin da bambino, la ricostruzione della chiesa presso cui è nato
nel 1915. Da piccolo - ricorda l'avvocato - giocavamo tra i
ruderi della chiesetta della Libera, ridotta in quello stato
dalla prima metà dell'Ottocento.
E proprio da bambino,
quando furono abbattuti gli ultimi resti, presi la decisione Œin
pectore ) di ricostruirla. Il dispiacere di non vedere più la
chiesa in quel posto preciso fu enorme. Alcuni anni fa, quella
decisione diventa un progetto che si è realizzato grazie alla
magnanimità di ³don Alfonso.
L'avvocato in paese è
una vera e propria istituzione: ha insegnato alle scuole
elementari e molti suoi alunni hanno per lui grande affetto, in
particolar modo ogni volta che torna in paese; è stato anche uno
dei primi ad aver frequentato le scuole superiori e
l'università. Grande invalido di guerra, s'interessò attivamente
alla costituzione del Comune di Castelverrino e fu nominato
Commissario Prefettizio al termine degli eventi bellici.
L'avvocato Marinelli
ha dedicato la ricostruzione della chiesa ai suoi genitori, per
il grande legame al paese e alla memoria della sua infanzia.
Don Alessandro Di Sabato, l'altro "protagonista" della
domenica, è parroco del paese da più di vent¹anni. Originario di
Agnone, ha gli occhi vispi e il sorriso disponibile per tutti;
se lo si incontra tra i vicoli del paese, in chiesa o a bordo
della sua Panda rossa, vestito con l'abito talare, dà subito
l'idea del perfetto parroco di un paese di montagna. Insieme a
fedeli, autorità e banda musicale, ha condotto in processione la
statua della Madonna dalla chiesa dei Santi Simone e Giuda,
situata nella piazzetta della parte alta, alla nuova chiesetta.
Questa è una giornata storica - dice don Alessandro -: la statua
della Libera può tornare, anche se per un solo giorno, nella
chiesa a Lei dedicata.
Gli abitanti di Castelverrino continua l¹arciprete sono
molto orgogliosi del proprio paese, fino a considerarlo quasi
un¹isola felice. Le tradizioni religiose sono ancora molto vive,
anche perché la maggior parte della popolazione è costituita da
anziani. Questi sono caratterizzati da una grande concretezza
che hanno saputo trasmettere alle successive generazioni².
Il visitatore potrebbe pensare che gli abitanti,
considerati da questo punto di vista, assomigliano alle loro
case, solidamente aggrappate ai massi di tufo che guardano la
valle del Verrino.
Oggi Castelverrino è
uno dei paesi più piccoli del Molise: la popolazione effettiva
non arriva a cento unità. Ma le sue origini sono antiche. Fonti
non certe - secondo la professoressa Maria Franca Martino -
farebbero risalire l¹origine della parte fortificata attorno al
Mille, con successivi ampliamenti tra i secoli XII e XIV.
L¹abitato era legato alla frazione di Santa Lucia, nei pressi
del fiume Verrino, dove vicino alla chiesa forse esisteva
un¹abbazia rurale.
Un'altra ipotesi, sempre
secondo la professoressa, può trovare conferma dalla vicinanza a
Bovianum Vetus, l¹odierna Pietrabbondante. Probabilmente intorno
al IV sec. a.C., si formò una piccola colonia che più tardi
prese il nome di Coste del Castello, da cui si sviluppò il
paese. Il cippo funerario di epoca romana, oggi nel centro del
paese, potrebbe provenire da quel luogo. Su di esso le parole di
un marito alla moglie scomparsa: Sacro agli Dei Mani. Ennio
Pudente pose per Magia Telesforide coniuge benemerita. Tu giaci
sicura.
La vita dei nostri antenati
secondo la Martino si svolse sempre in grande povertà.
Moltissimi, dalla fine dell'Ottocento, furono costretti a
cercare fortuna nelle Americhe, con grande angoscia e dolore
anche per chi rimaneva: le conseguenze di quello sradicamento
sono ancora oggi visibili. Le ricerche condotte dalla
professoressa (negli archivi storici e attraverso i ricordi dei
più anziani) finiranno in un lavoro che vede impegnata anche
l¹Amministrazione comunale. Altro ispiratore del progetto è Ugo
Martino, fratello di Maria Franca, pittore che per le sue opere
trova ispirazione soprattutto dal paese natale.
Considerato il basso numero dei suoi abitanti, i problemi di
Castelverrino sono quelli legati allo spopolamento.
L¹Amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Antonio Fabrizio
e dal Vice Sindaco Mario Di Pasquale, sta favorendo tutte quelle
iniziative che possano portare vantaggi concreti ai residenti.
La popolazione anziana dicono i due amministratori arriva al
70 75 %. I giovani sono una quindicina; su poco meno di 130
iscritti all¹anagrafe, solo 80 90 persone risiedono
stabilmente in paese, gli altri vivono fuori.
Per avere un'idea del centro altomolisano, basta pensare che
in paese non ci sono bar né negozi, neppure di alimentari:
l¹ultimo bar ha chiuso più di dieci anni fa, strozzato dalla
Œminimum tax del governo Amato, dicono gli abitanti. I
paesani fanno la spesa dai venditori ambulanti (che
periodicamente passano con pane, latte, frutta) o vanno in
Agnone (qui si dice così), che dista una decina di minuti
d¹auto. Resiste l¹ufficio postale nella piazza principale,
concreto punto di riferimento soprattutto per gli anziani che
qui vengono a riscuotere la pensione. Diverse volte alla
settimana arrivano da fuori anche medico e farmacista, per fare
le visite e aprire l¹armadietto farmaceutico, un piccolo
deposito di medicinali.
I progetti dell'Amministrazione vanno anche verso la
valorizzazione turistica dell¹area e l¹aggregazione degli
abitanti. Nella frazione Santa Lucia, sulle rive del Verrino,
sarà potenziata un'area per lo sport e il tempo libero; in paese
sta per nascere un circolo cui potranno aderire tutti i
cittadini: in questo modo ci saranno nuovamente un punto di
riferimento per tutti e un bar. Queste ed altre iniziative sono
curate dalla neonata Associazione Culturale Castelverrino,
presieduta da Pasqualino De Mattia, giovane e attivo consigliere
comunale.
L'abbiamo costituita
dice De Mattia con l'obiettivo di dare vita al paese.
Pasquale Mariani è tornato venticinque anni fa dal Canada;
insieme al fratello, da dodici si dedica all¹allevamento dei
conigli. Fa ben sperare che qualcuno, in questo posto, dice:
Ogni giorno combattiamo con i grandi produttori nazionali ed
esteri. Possiamo farlo solo se il nostro obiettivo è l'alta
qualità della nostra carne: in questo modo le soddisfazioni
arrivano. Oltre alla sua attività, in paese c'è anche un¹impresa
edile.
A Castelverrino non
mancano quegli autentici personaggi che caratterizzano in modo
particolare ogni paese. Pasquale Meccia è un appassionato
cercatore di tartufi: frequentemente lo si vede girare con
l¹attrezzo per cavarli dal terreno e i cani, addestrati a
trovare i preziosi tuberi. Sono in tanti a dedicarsi a questa
ricerca. Nicola Di Iorio in paese è chiamato "il cavallaro"
perché alleva i più bei cavalli della zona. Ex bracciante
agricolo, è riconoscibile per i lunghi capelli brizzolati
raccolti in una coda.
Il più anziano di Castelverrino è Armando Pratola, 92
anni, chiamato da tutti zì Manduccio. Il tasso di longevità qui
è molto alto, grazie anche alla tranquillità del posto e all¹ambiente
incontaminato. Gli anziani di solito siedono sulle panchine
della piazza principale, vicino all¹ufficio postale, o lungo la
strada che sale verso la chiesetta della Libera.
Il più giovane residente è Simone Meccia, otto anni, che
frequenta la terza classe alla scuola elementare di Agnone. In
paese non sono molti i suoi compagni di giochi; in compenso, nei
fine settimana e in estate in paese tornano molti ragazzi con le
famiglie originarie del posto.
Tra gli altri anziani, Gelsomino Zarlenga, novant'anni,
ha la fama del più arguto.Sono sempre vissuto qui dice
Gelsomino -. Ho avuto la possibilità di andare a lavorare in
Svizzera, ma sono rimasto nella mia terra: alla fine un posto
vale l'altro. Lo stesso per morire: un posto vale l'altro. Ora
qui le giornate si svolgono come vengono: a volte esco in piazza
e sto con gli altri, ma vivere nella natura e il lavoro nei
campi mi piacciono di più.
Di giornate particolari come quella del 6 ottobre
scorso a Castelverrino non ce ne sono molte nel resto dell¹anno.
Le autorità intervenute (Vescovo, Vice Prefetto, Consiglieri e
assessori regionali e provinciali, ex parlamentari, alti
militari) difficilmente troveranno occasione di tornare tutte
insieme in paese e trovare un così grande numero di persone.
Nelle campagne elettorali, è quasi impossibile trovare un
candidato interessato a fare un giro in paese: un solo
condominio di un centro medio della provincia è potenzialmente
più redditizio in termini di voti.
Anche questo è
un effetto dello spopolamento, che, tuttavia, non significa solo
diminuzione dei residenti o innalzamento dell'età media, ma
anche minore attenzione a boschi, terreni, strade e altri
servizi essenziali di una comunità.
Chi
rimane è una sentinella a guardia del territorio per
permettergli di continuare a vivere.
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